Riparte la
stagione estiva a Siena con alcune esposizioni di assoluto prestigio, che rendono la città toscana, se possibile, ancor più degna di una visita.
Fino al 18 luglio ai Magazzini del Sale di Palazzo Pubblico sarà aperta al pubblico (tutti i giorni dalle ore 10,30 alle ore 18 - ultimo ingresso ore 17,15, accesso libero) la mostra
“Terra Madre- Earth&Heaven” di Andrea Roggi, scultore di Castiglion Fiorentino che già dallo scorso Natale ha abbellito il centro storico con alcune delle sue meravigliose sculture di grande formato. La mostra indoor, con opere di piccola e media dimensione ma dall'impatto emozionale fortissimo, ne è il naturale completamento artistico e tematico: i temi del rispetto della Terra, della parità uomo-donna, della sacralità della Vita sono concentrati in mondi rutilanti, roteanti, che accolgono piante di olivo e abbracci d’amore. Due opere dello stesso artista sono presenti anche negli spazi del nostro stabilimento.
Salendo all'Acropoli troviamo invece una ghiotta novità: dalla riapertura, il Complesso del Santa Maria della Scala ci offre, oltre ai suoi numerosissimi e favolosi tesori, un altro tassello di meraviglia: la
Collezione Piccolomini Spannocchi (orari e prezzi sul sito del Santa Maria della Scala
https://www.santamariadellascala.com/it/), derivante dall'illuminato collezionismo delle due famiglie senesi. Precedentemente alloggiata – parzialmente – al terzo piano della Pinacoteca di Siena, ora ha trovato una degna collocazione permanente nelle sale del 4° livello – lo stesso del Pellegrinaio – in quello che era il settore riservato alle donne. Presenta assoluti capolavori della pittura nordica e fiamminga, fra tutti Altdorfer e Dürer, oltre a esempi delle più famose scuole pittoriche italiane.
Come poter poi dimenticare la scopertura straordinaria del fantasmagorico
Pavimento del Duomo di Siena? Fino al 31 luglio (prezzi ed orari sul sito dell'Opera del Duomo,
https://operaduomo.siena.it/it/) è possibile ammirare questo mondo simbolico e allo stesso tempo assolutamente veritiero, fatto di tarsie marmoree, incisioni, raffinate ricerche coloristiche. Artisti conosciuti e sconosciuti dal XIV al XIX secolo hanno prestato la loro opera per rendere in immagini magnifiche la storia della Salvezza, dall'ingresso all'altare, dalla cultura classica al Nuovo Testamento, in un'opera totale che lo stesso Vasari non esitò a definire
“il più bello…, grande e magnifico… che mai fusse stato fatto” .
Nella Cripta del Duomo abbiamo invece l'ultima chicca, forse la più golosa: grazie ad un accordo di partnership fra le istituzioni senesi e la Galleria degli Uffizi è stato possibile realizzare la mostra
"L’eredità del cardinal Antonio Casini, principe senese della Chiesa" (fino al 2 novembre, prezzi ed orari sul sito dell'Opera del Duomo,
https://operaduomo.siena.it/it/). Pochissime opere, ma selezionatissime: la “Madonna del Solletico” di Masaccio, una tavola del Sassetta, un bassorilievo di Jacopo della Quercia fra le altre testimoniano il gusto sopraffino del cardinale senese, e la sua lungimiranza artistica nello scegliere, per le sue commissioni, fra i protagonisti assoluti del primo Rinascimento toscano.